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Chi ti pose in castigo?

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Interminabile il tempo

quando il dolore

annienta il corpo

e la mente affossa.

 

Vuoto orizzonte dinanzi

come pure scavando

affannata col desio

di rianimare istanti felici

nello scrigno colmo solo

di antiche amare memorie.

 

Un giorno ancora, espiato,

talvolta vissuto come fosse l’ultimo

Un lume consunto che uno spicchio

appena rischiara di tutto l’oscuro.

 

Chi ti pose in castigo, rammenti,

riprendendosi il dono?

 

 Dedalus - 20/04/2020 22:43:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Lirica bellissima nel suo excursus del dolore, e che nella sua esteriorizzazione, ci spinge a chiederci necessariamente se si tratta di dolore fisico o di dolore psichico o di una forma che li comprende entrambi. Mix micidiale, secondo il mio parere, dell’uno e dell’altro, e lo si può constatare nell’ncipit
"Interminabile il tempo/quando il dolore/annienta il corpo/e la mente affossa." in cui si ha la netta percezione di un dolore fisico, come nel prosieguo "Vuoto orizzonte dinanzi/...col desio/di rianimare istanti felici/.../di antiche amare memorie" da cui si evince un malessere intimo.

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